Sabato 16 Luglio, Madonna del Carmelo: una data mariana tra le più significative, di quelle da ricordare e celebrare. E quale modo migliore per farlo che recarsi presso un santuario per una giornata intera?

Di santuari ne abbiamo diversi anche qui in provincia, a pochi km di distanza dalle nostre case. Alcune molto noti e frequentati, altri forse meno noti per noi di Ivrea, ma comunque importanti.

Tra questi vi è certamente il Santuario Nostra Signora di Lourdes a Forno di Coazze, in val Sangone.

Vi eravamo già stati ad ottobre, quando ci eravamo andati con un  piccolo gruppo di dodici Unitalsiani accompagnati dal nostro Don Sheejan ed eravamo tornati a casa col desiderio di ripetere l’esperienza e di tornare con un gruppo più numeroso e pure con qualche malato.

Ci siamo quindi tornati in occasione di questa  festa mariana, stavolta eravamo un bel gruppo di oltre quaranta persone tra cui tre amici in carrozzina.

Tenevamo a ripetere l’esperienza di pellegrinaggio presso questo particolare Santuario: eravamo infatti rimasti colpiti non soltanto dal Santuario in se stesso, che contiene tra l’altro la fedele copia della grotta di Massabielle ed una reliquia di Santa Bernadette esposta nella cripta della chiesa grande,  ma anche dalla vicenda del suo fondatore, Don Viotti, scomparso nel 2008.

Don Viotti, reduce da un’inaspettata guarigione dopo un pellegrinaggio negli anni ’40 a Lourdes (una di quelle “guarigioni inspiegabili” che a Lourdes sono particolarmente frequenti) per devozione e in atto di ringraziamento ha deciso di riprodurre proprio a Forno di Coazze la copia fedele della  grotta, con la statua della Vergine in una nicchia posta in alto a destra, lassù dove lo sguardo del pellegrino abituale di Lourdes la va spontaneamente a cercare.

E sovrastante la grotta, una chiesa, quasi una basilica; e tutto attorno ampi spazi verdi nei quali si sviluppano cammini per la via crucis, altari per messe all’aperto e zone riservate dove poter sostare in preghiera, in un silenzio rotto solo dal suono del torrente Sangone che passa proprio di fronte al Santuario, piccolo Gave per una piccola Lourdes.

Anche stavolta come già ad Ottobre scorso ci ha fatto da guida Antonio, un amico pellegrino conosciuto nell’ultimo viaggio a Lourdes.

Entusiasta e commosso ci ha guidati alla scoperta del Santuario, facendoci anche scoprire la figura di Don Viotti, raccontando aneddoti e ricordi.

Antonio ha ricordato commosso gli anni della sua infanzia, passata proprio li: era infatti uno dei ragazzi ospiti permanenti della comunità guidata da Don Viotti, dove ha vissuto dall’età di 4 anni fino agli 11, frequentando le scuole primarie nel vicino paese.

Molti dei ragazzi accolti erano orfani, altri solo ospiti temporanei, magari perché provenienti da famiglie con tanti figli e poche disponibilità; tutti erano figli di adozione di un sacerdote entusiasta e sognatore, che voleva diffondere la propria devozione per la Vergine Maria.

Di quel tempo restano le foto esposte nella basilica e una grande struttura capace ancora oggi di dare ospitalità a gruppi e pellegrini.

Al mattino abbiamo potuto incontrare anche alcune delle “mamme”  di Don Viotti, ovvero le donne laiche (oramai molto anziane) che prestavano servizio in favore degli orfanelli ospitati in quella struttura.

Antonio ha tenuto a sottolineare che a differenza di quel che si sente dire di tanti collegi, il suo ricordo è quello di anni felici e molto formativi, vissuti in armonia e col senso della gioia cristiana.

Eravamo oltre quaranta dicevo, in gran parte di Ivrea ma al nostro gruppo si sono uniti a noi amici dell’UNITALSI provenienti da Torino, Susa e Alba.

Il programma della giornata ci ha visti partecipare alla messa alla grotta delle 10.30, per poi ascoltare la testimonianza di Antonio e di una delle “mamme” presenti ed in seguito effettuare una breve visita del Santuario, con sosta alla tomba di Don Viotti.

Abbiamo quindi fatto pranzo nell’adiacente struttura della Casa di Spiritualità Gesù Maestro, in queste settimane piena di persone che vengono a passare qualche giorno di ritiro e riposo in questo luogo di pace incastonato a 1000 mt di quota tra le montagne dell’alta val Sangone.

A seguire, tempo per la visita del Santuario e poi a piedi verso la zona al di là del torrente Sangone,  dove si sviluppa la restante parte del Santuario.

Abbiamo quindi potuto pregare la via-crucis lungo un percorso adatto anche alle carrozzine dei nostri amici diversamente abili e visitare la parte del santuario dove sono disponibili  altri spazi per la preghiera, oltre ad alcune case rurali ristrutturate ed adibite a museo.

Il tema di questo piccolo museo è a cavallo tra Terra Santa e Lourdes, in quanto guida  il visitatore a scoprire il parallelismo possibile tra Lourdes e i luoghi della Rivelazione, tra Antico e Nuovo Testamento.

Verso le 17.30 ci siamo cominciati a raggruppare per tornare al pullmino e ripartire alla volta di casa.

E’ stata una giornata ricca, nella quale abbiamo potuto scoprire un bel santuario, pregare, stare insieme e conoscere meglio e per bocca dei testimoni oculari una di quelle tante storie un po’ nascoste che fanno più bella la Chiesa.

E’ stata soprattutto un’occasione nella quale vivere appieno il carisma della nostra associazione; si, perché UNITALSI non è solo pellegrinaggi a Lourdes, ma pellegrinaggi ai Santuari in generale.

E allora è bello ed importante rinnovare questa particolare vocazione recandoci di tanto in tanto ad un santuario, anche in quelli meno conosciuti e frequentati; ce ne sono tanti anche solo nel raggio di una o due ore di auto ed è particolarmente bello andarci in gruppo con amici conosciuti magari a Lourdes.